Chiariamo subito una cosa. Non è possibile metterci 20 anni per un’opera. Punto!
Hanno ragione i cittadini, i pendolari e gli amministratori, di ogni colore, che in questi anni stanno subendo le lungaggini della burocrazia. La vicenda della Paullese è una tra tanti esempi.
Nei mesi scorsi altri ostacoli hanno rallentato ulteriormente i lavori. Per questo, nelle scorse settimane, ci siamo impegnati per provare a superarli e ieri, a Cremona, insieme al consiglio provinciale, Città metropolirana e Regione si è fatto il punto.
Ci sono due importanti appuntamenti.
A metà marzo il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) può sbloccare il Ponte di Spino, fermo a causa di una formalità burocratica. Se ciò avverrà, la fine lavori è prevista nel 2022.
Ad aprile ci sarà la sentenza del tar sul ricorso che blocca i lavori di raddoppio della Paullese, tratto milanese. Attendiamo fiduciosi.
Nel frattempo Città Metropolitana sta proseguendo l’iter di validazione del progetto e avviato la gara per l’altro lotto, che contiene anche l’abbattimento dei semafori di san Donato.
Mi auguro che il lavoro fatto nei mesi scorsi consenta di superare questi ostacoli e perseguire una tempistica che, seppur non breve, fissi comunque date certe.
Quando tra 4 anni si terranno le elezioni regionali, vorrei che queste due importanti partite fossero chiuse.